Qui trovate una raccolta delle domande frequenti sul progetto del secondo tubo.
Per garantire la funzionalità e la sicurezza nella galleria stradale del San Gottardo è necessario risanare la galleria esistente. Considerata l’entità dei lavori di risanamento è necessaria la chiusura totale della galleria. Il 27 giugno 2012 il Consiglio federale ha scelto la variante «Costruzione di una seconda canna con successivo risanamento di quella esistente (senza aumento della capacità)», esprimendosi quindi a favore di un secondo tubo. Il 28 febbraio 2016 l’elettorato svizzero ha confermato tale decisione in votazione popolare.
La costruzione del secondo tubo durerà circa 10 anni. L’apertura è prevista per il 2030.
Per la costruzione del secondo tubo del San Gottardo si prevede attualmente una spesa di 2,14 miliardi di franchi (stima +/- 15 % IVA inclusa).
Attualmente possono percorrere la galleria stradale del San Gottardo 1'000 automobili all’ora in ciascuna direzione. Il capoverso 3 dell’articolo 84 della Costituzione federale (articolo sulla protezione delle Alpi) prescrive il divieto di aumentare la capacità delle strade di transito nelle regioni alpine. La legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina applica queste disposizioni relativamente al secondo tubo stabilendo l’impossibilità di potenziare la capacità del sistema di gallerie. Per ogni tubo è possibile attivare una sola corsia di marcia; se è aperto al traffico un solo tubo, in esso è possibile utilizzare una corsia per ciascuna direzione. Per il traffico pesante è necessario installare un sistema di dosaggio.
Come la maggior parte dei cantieri, anche quello per la costruzione del secondo tubo avrà effetti sulla natura e sull’ambiente circostante. Ad esempio è necessario abbattere alberi, il cantiere genera polveri, emissioni sonore e vibrazioni e i paesaggi di Göschenen e Airolo saranno interessati dai lavori per tutta la fase di costruzione. Ulteriori ripercussioni saranno generate soprattutto dalle ampie superfici adibite a cantiere e dalle vaste aree occupate per lo stoccaggio temporaneo e definitivo del materiale di scavo. Per contrastare tali effetti si attuano delle cosiddette misure di compensazioni. Tra queste rientrano la riqualifica del fondovalle ad Airolo e la riqualifica ambientale della Göscheneralptal.