Il prossimo 16 settembre 2023 il cantiere del secondo tubo del San Gottardo tornerà ad aprire le porte al pubblico a Göschenen. Sarà un’occasione per mostrare le opere in corso ed il lavoro che il committente USTRA svolge quotidianamente.
Le porte aperte sono anche una «prima» per il nuovo direttore generale dei lavori lato nord Jacopo Cheda, che da qualche tempo ha sostituito Daniel Frey. A lui abbiamo posto alcune domande, nell’intervista che trovate di seguito.
Jacopo Cheda, nuovo direttore generale dei lavori lato nord del progetto «Secondo tubo San Gottardo». Che cosa ti ha spinto ad affrontare questa nuova sfida professionale?
Durante la mia vita professionale mi sono sempre occupato di gallerie, fare parte della realizzazione del secondo tubo del Gottardo era quindi un’occasione che non potevo farmi scappare. Questo sicuramente per la complessità del progetto, ma anche per quello che il San Gottardo rappresenta storicamente e culturalmente!
Quali sono in generale a tuo modo di vedere gli aspetti più delicati legati all’esecuzione di questa opera?
La gestione delle interfacce tra i molti attori coinvolti rende l’esecuzione di quest’opera molto complessa. Basti pensare che per la realizzazione del secondo tubo del San Gottardo al momento sono attivi e vanno gestiti più di 250 contratti ed accordi, ai quali lavorano ca. 300 persone.
L’anno prossimo si entrerà nel vivo con l’avvio dello scavo del secondo tubo su entrambi i fronti. In cantiere arriverà la Tunnel Boring Machine (TBM): che tipo di macchina è stata scelta? Quali sono le sue caratteristiche tecniche? Quanto durerà il montaggio?
La fresa meccanica a piena sezione sarà di tipo scudato: dopo aver sbriciolato la roccia grazie a 73 dischi disposti sulla testa rotante di 12.3 m, eseguirà un primo rivestimento del profilo scavato tramite la posa di conci prefabbricati in calcestruzzo. A differenza di una macchina aperta, la quale si «appoggia» alla roccia per spingersi in avanti, una macchina scudata usa il rivestimento appena posato quale punto di spinta. La macchina per fare ruotare la testa utilizza 15 motori elettrici per una potenza massima di ca. 7000 CV (5'250 kW). Il montaggio della TBM inizierà ad ottobre 2024 e sarà concluso per fine gennaio 2025, data prevista per l’inizio dello scavo.
Come avverrà lo scavo (m/giorno, ecc.) e quanto durerà?
Secondo il programma lavori, lo scavo sul versante nord avverrà tra gennaio e dicembre 2025 in due turni di lavoro 6:00 – 22:00 e avrà un avanzamento previsto di ca. 18m/AT. A Göschenen vi è una possibilità molto limitata di stoccare materiale di scavo, il trasporto dello stesso deve quindi essere fatto al momento. A partire da gennaio 2026 la resa della macchina a nord potrà arrivare fino a 21.2 m/AT, portando così a destinazione la TBM a ottobre 2026 dopo un percorso di 7.3 km, la durata complessiva dello scavo sarà quindi di 21 mesi.
Il 16 settembre si apriranno nuovamente le porte del cantiere: qual è il messaggio più importante che secondo te va trasmesso al pubblico?
Abbiamo organizzato le porte aperte, con l’intento di rendere visibile al pubblico, l’impegno, gli sforzi e la passione che tutte le persone coinvolte dedicano quotidianamente alla buona riuscita del progetto. Le porte aperte saranno sicuramente anche una buona occasione per chi verrà a visitarci per testare di persona il fascino del tunnel e percepire di essere in un luogo, all’interno della montagna, dove fino a poco tempo fa era impossibile accedere.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul blog dell’USTRA.